Oggi vi voglio parlare di un programma per ricette che ho conosciuto qualche sera fa (grazie a James, curatore della pagina Instagram HomebrewingExperience che vi consiglio di seguire).

Il programma si chiama BrewFather ed è una app online, quindi è compatibile con tutti i dispositivi e si utilizza direttamente su cloud. E’ infatti sufficiente recarsi al sito brewfather.app e cliccare GET STARTED per accedere alla pagina di login, dalla quale possiamo registrarci o autenticarci con un account apposito, oppure utilizzando FACEBOOK o GOOGLE. Su dispositivi mobili (o almeno su telefono Android che ho testato) una volta fatto il login ci verrà chiesto se vogliamo creare un collegamento al programma sulla home. Una volta accettato avremo la possibilità di accedere al programma come fosse una vera e propria app, anzichè come un sito internet (molto più comodo e veloce).

La schermata è semplice ed intuitiva e il programma in generale ricorda molto da vicino BeerSmith, riuscendo però a rimanere più snello ed immediato, integrando (come vedremo) qualche chicca in più e con interfaccia meno “antica”. Come detto, non servirà acquistare a parte la versione mobile in quanto funziona tutto da cloud, quindi su telefono e tablet avremo esattamente quello che abbiamo su pc o Mac (non come per BeerSmith, dove su mobile abbiamo molte funzioni in meno).

 

GLI ABBONAMENTI

BrewFather si può utilizzare con due diversi piani di abbonamento.

La versione FREE è completamente gratuita e permette di memorizzare fino a 10 ricette e 10 batches (vedremo dopo di cosa si tratta), ma in questo caso non è possibile fare import ed export delle ricette, quindi quello che faremo rimarrà in cloud e non potrà essere scaricato.

La versione PREMIUM costa 1,99 dollari al mese (circa 1,70 euro), oppure 19,99 dollari all’anno (circa 17,30 euro). Permette import ed export di ricette (anche da Beersmith e da molti altri programmi, dato che supporta il formato BeerXML) e di inserirne un numero ILLIMITATO.

Dal momento della registrazione, il primo mese di account PREMIUM è gratuito, è quindi possibile mettere alla prova l’app prima di decidere.

 

GUIDA AL PROGRAMMA

Questo Brewfather mi sta piacendo talmente tanto che ho deciso di uscire direttamente con una guida completa al programma. Non mi soffermo quindi troppo ad elencare le tante possibilità che questa app consente, preferisco siate voi a scoprirle leggendo questa guida e provandola “sul campo”.

 

SETTINGS

La prima cosa da fare è recarsi in SETTINGS, dove troveremo le opzioni principali del programma. Quello che vi consiglio è di lasciare tutto come sta, in quanto il programma è già settato con le unità di misura metriche, i gradi in centigradi, il colore in EBC, la formula per il calcolo delle IBU in Tinseth e tutto il resto come deve essere.

Alla sezione UTILITY troviamo invece qualcosa di molto interessante. E’ infatti possibile, se siamo possessori di un dispositivo compatibile, abilitare la funzione della lettura di temperatura e densità, che andranno a creare un grafico all’interno della sezione BATCHES della ricetta, come vedremo tra poco. In questa sezione possiamo abilitare il TILT, il iSpindel o il BrewPiLess (che non conoscevo, ma penso sia un dispositivo simile ai precedenti).

Per quanto riguarda il TILT è sufficiente incollare il Clour URL all’interno del campo Enter Logging URL che troviamo nell’app per Android o Iphone e selezionare il flag Check here to start logging data to the Cloud.

In questo modo, ogni volta che effettueremo una lettura del TILT con il cellulare, automaticamente il dato (temperatura e densità) sarà postato al Cloud e si andrà a creare un grafico nella pagina BATCHES della ricetta a cui si è associato il dispositivo.

Con il TILT è possibile anche caricare un semplice programma su RaspberryPI (TILT PI V2) ed effettuare una lettura continua e upload dei dati via wireless. QUA trovate la mia guida per l’installazione e l’utilizzo.

Non conosco nei dettagli il funzionamento del iSpindel e del BrewPiLess, ma penso che il settaggio sia analogo.

Ecco un esempio di fermentazione condotta utilizzando l’integrazione con il TILT:

 

PROFILES

Analogamente a Beersmith, qua troviamo quattro sottosezioni: Equipment, Mash, Fermentation e Water.

 

EQUIPMENT

Questa è la sezione dove andremo a delineare le caratteristiche del nostro impianto. Troviamo tanti profili preimpostati, tra cui quello del Grainfather, dell’HopCat/BrewMonk 50L (che poi corrisponde un po a tutti i sistemi All In One simili, quali anche il BrewMonster di PINTA che utilizzo io, l’EASYGRAIN di BIRRAMIA ecc) e i Braumeister della Speidel.

Possiamo selezionare uno dei profili già precompilati o crearne uno nuovo (cliccando + ADD PROFILE).

NAME è ovviamente va il nome dell’impianto

BOIL TIME è il tempo di bollitura

in BATCH VOLUME TARGET è possibile selezionare FERMENTER se alla casella BATCH VOLUME si intende specificare il volume che finirà in fermentatore o KETTLE se intendiamo inserire il volume che saranno in pentola a fine bollitura.

Se selezioniamo il flag CALC BOIL VOLUME il programma calcolerà automaticamente il PRE-BOIL VOLUME, cioè litri presenti in pentola prima della bollitura (altrimenti è possibile deselezionarlo ed inserirli manualmente).

BOIL-OFF è la quantità di litri che evaporano per ogni ora di bollitura (L/Hour), valore dal quale il programma calcola il dato precedente (se abbiamo spuntato CALC BOIL VOLUME).

TRUB CHILLER/LOSS sono le perdite che rimangono in pentola quando si va in fermentatore, quindi il trub e il mosto che rimane in un eventuale sistema di raffreddamento tipo scambiatore a piastre o controflusso.

MASH-TUN DEADSPACE è il mosto che rimane nello spazio “morto” (solitamente al di sotto di un eventuale filtro o cestello), ma che viene messo in ricircolo o comunque recuperato (recoverable) e portato in bollitura assieme al resto del mosto.

Nel caso di impianti All In One come il mio BrewMonster io metto i litri che stanno al di sotto del cestello.

MASH-TUN LOSS sono le eventuali perdite che rimangono nella pentola di mash (sono litri che NON vengono recuperati e NON vengono portati in bollitura, ma rimangono nella pentola di mash e buttati).

HLT DEADSPACE è l’eventuale spazio morto nella pentola di sparge. Se ad esempio utilizziamo una pentola di sparge che ha il rubinetto che pesca più in alto del fondo pentola, possiamo impostare qui i litri che non vengono pescati. Il programma li aggiungerà all’acqua di sparge.

FERMENTER LOSS sono ovviamente le perdite in fermentatore, solitamente si tratta del fondo di lievito che si perde durante i travasi.

BREWHOUSE EFFICIENCY è ovviamente il valore di efficienza dell’impianto.

MASH EFFICIENCY è l’efficienza di mash, che viene automaticamente calcolata se si spunta la casella CALC MASH EFFICIENCY.

HOP UTILIZATION è un valore che viene solitamente lasciato a 100% (forse si può abbassare se si utilizzano hop-spider particolarmente poco efficienti? non saprei, lo lascerei a 100, come anche lo sviluppatore suggerisce).

AROMA HOP UTILIZATION è calcolato automaticamente se si spunta la casella CALC AROMA HOP UTILIZATION e si tratta dell’efficienza del luppolo che viene messo a 0 minuti (Hop-Stand).

HOPSTAND TEMPERATURE è la temperatura a cui viene inserito il luppolo a 0 minuti. Al variare di questo valore (e dell’HOP UTILIZATION) il programma calcola l’AROMA HOP UTILIZATION se viene spuntata la casella CALC AROMA HOP UTILIZATION.

GRAIN ABSORPTION RATE è il ratio di acqua che rimane intrisa nei grani.

WATER/GRAIN RATIO è il rapporto acqua/grani che vogliamo in ricetta, quindi quanti litri di acqua per ogni chilo di grani (solitamente da 2,5 a 3,2 a seconda dell’impianto o dello stile).

in MASH WATER FORMULA e SPARGE WATER FORMULA è possibile variare le formule che il programma utilizza per calcolare la quantità di acqua di mash e sparge (consiglio di lasciarle stare se non si sa quello che si fa). Sotto queste due formule sono presenti i nomi di tutte le variabili che si possono inserire nei due campi.

interessante il campo SET NO SPARGE FORMULAS, che permette di cambiare automaticamente le formule precedenti in modo da fare no-sparge (quindi avere tutta l’acqua in mash).

RESET FORMULAS permette ovviamente di resettare le formule al valore standard consigliato.

MASH WATER LIMITS permette di impostare il limite massimo (MAX) e minimo (MIN) della propria pentola (utile ad esempio su un sistema come il mio BrewMonster, che ha il tubo di troppo-pieno che non arriva al bordo della pentola, ma si ferma più sotto, a 45 litri circa anzichè i 50 di capienza massima).

INCLUDE GRAIN VOLUME IN MASH LIMITS è un flag che, se spuntato, include anche il volume dei grani nel calcolo del limite del proprio impianto.

SPARGE WATER LIMIT analogamente permette di selezionare il limite massimo (MAX) di capienza della propria pentola di sparge.

CALC STRIKE WATER TEMPERATURE è un flag che, se selezionato, dice al programma di calcolare automaticamente la temperatura a cui portare l’acqua prima dell’inserimento dei grani (che ovviamente andranno poi ad abbassarla una volta inseriti).

MASH-TUN HEAT CAPACITY comprende dei valori relativi alla propria pentola, che vanno calcolati alla sezione TOOLS -> MASH-TUN CALIBRATION.

SPARGE TEMPERATURE è ovviamente la temperatura dell’acqua di sparge che utilizzeremo.

Una volta che abbiamo finito di modificare tutti i valori che ci interessano, è possibile salvare l’impianto con il tasto SAVE e, volento, lo si può impostare come impianto preferito (quello quindi che verrà automaticamente caricato all’aggiunta di ogni nuova ricetta), semplicemente cliccando la STELLA (Set as default) in alto a destra.

 

MASH

La sezione MASH è gestita in maniera analoga a BeerSmith.

Cliccando + ADD PROFILE possiamo creare un nuovo profilo oppure selezionandone uno già esistente è possibile modificarlo.

PROFILE NAME è il nome che vogliamo dare al nostro profilo di mash (ad esempio “Monostep a 65 gradi”).

STEP 1 è ovviamente il primo step di mash, al quale possiamo dare il nome alla casella NAME (ad esempio “Protein Rest”)

In TYPE mettiamo il tipo di step, scegliendo tra TEMPERATURE, DECOCTION (per gli step di decozione) o INFUSION (per quelli di infusione).

In TEMP mettiamo ovviamente la temperatura.

TIME è il tempo (in minuti) dello step

e in RAMP TIME il temp (in minuti) dell’eventuale rampa per arrivare allo step.

Una volta completata la stesura del primo step, possiamo aggiungerne altri con il pulsante verde + ADD STEP

Seguendo la precedente guida possiamo inserire tutti i campi dei successivi step e poi, una volta finito, cliccare il pulsante SAVE per salvare il profilo di mash.

Anche qui è possibile impostare un profilo come preferiti semplicemente cliccando la STELLA (analogamente all’impianto, sarà il profilo caricato di default all’inserimento di nuove ricette).

 

FERMENTATION

Anche il profilo di fermentazione permette di inserire il nome alla casella PROFILE NAME (ad esempio “Ale 18->20 gradi”).

in STEP 1 possiamo impostare in TYPE la fase della fermentazione (PRIMARY, SECONDARY, TERTIARY, COLD-CRASH, CARBONATION e CONDITIONING).

in TEMP la temperatura

e in DAYS i giorni dello step

Poi possiamo aggiungere altri step con il pulsante verde + ADD STEP, salvare con SAVE e selezionare il profilo preferito, sempre cliccando la STELLA.

 

WATER

In WATER è possibile inserire il profilo dell’acqua di partenza o di arrivo (dopo l’aggiunta di sali), che andremo poi ad utilizzare (o a modificare) in ricetta.

Ormai avrete capito, ma analogamente ai profili precedenti, in PROFILE NAME è possibile inserire il nome (ad esempio “ACQUA SANT’ANNA”)

in TYPE selezioniamo se il profilo che stiamo inserendo è il profilo dell’acqua di partenza (SOURCE) o di arrivo dopo l’aggiunta dei sali (TARGET).

mettiamo poi tutti i valori, che comprendono il WATER pH e tutte le quantità (in ppm) dei vari tipi di sali.

La cosa interessante (soprattutto per l’acqua target) è che il programma ci restituisce istantaneamente il calcolo del rapporto solfati/cloruri (SO4/CL RATIO), della durezza (HARDNESS), dell’alcalinità (ALKALINITY) e dell’alcalinità residua (RESIDUAL ALKALINITY).

 

STYLES

Questa sezione comprende una lista di stili, che comprende sia il BJCP, che della BREWERS ASSOCIATION. Per ognuno riporta la descrizione dettagliata e tutti i valori consigliati, con tanto di bicchieri che delineano visivamente il colore minimo, medio e massimo per lo stile.

E’ una sezione “da consultazione” ed è utile per delineare lo stile e passare alla stesura della ricetta vera e propria.

 

TOOLS

In TOOLS abbiamo una serie di STRUMENTI che ci possono essere utili in determinati casi, durante la cotta, la fermentazione, l’imbottigliamento ecc. Alcuni sono molto intuitivi, altri meno, ma andiamo a vederli velocemente nel dettaglio:

ALCOHOL/ATTENUATION/CALORIES – Serve semplicemente a calcolare, in base alla OG ed alla FG, la quantità di alcol sviluppata, l’attenuazione e le calorie che avrà la nostra birra. Si utilizza a fine fermentazione, quando si ha una FG stabile.

YEAST PITCH RATE/YEAST STARTER – E’ un interessante tool (a cui è presente un collegamento anche nella pagina di creazione della ricetta) e serve a calcolare quante bustine di lievito servono per fermentare il nostro mosto. Se si utilizza il tool durante la stesura della ricetta, il programma carica automaticamente i valori di OG e VOLUME, altrimenti sono da inserire a mano. PITCH RATE è un valore molto interessante, e ci permette appunto di variare il pitching-rate a piacimento, anche se il programma consiglia dei valori standard a seconda della OG del mosto. In BILLION CELLS PER PKG è necessario inserire quante cellule sono presenti teoricamente nel pacchetto. PUREPITCH è un marchio registrato dalla WHITE LABS, si riferisce ad un processo con il quale vengono prodotte le loro buste e che garantisce una vitalità maggiore, se si utilizzano bustine White Labs Purepitch è consigliato selezionarlo. MANUFACTURING DATE si riferisce alla data di imbustamento del lievito. VIABILITY viene calcolato automaticamente dal programma a seconda dei valori di cui sopra, ma è possibile cambiarlo manualmente. in TARGET PITCH abbiamo il valore di cellule necessario per fermentare il nostro mosto e in YEAST TO USE il numero di buste di lievito che dovremo inoculare se non intendiamo fare starter. Nella parte destra troviamo la sezione relativa allo STARTER, dove possiamo selezionare il numero di buste (START PACKAGES) da cui partire (ovviamente le condizioni della busta sono quelle che abbiamo inserito nella parte sinistra), se utilizziamo agitatore magnetico (STIR) oppure no (NO STIR) e la densità del mosto dello starter (STARTER GRAVITY). Il programma calcolerà automaticamente (se selezioniamo il flag CALC) oppure no (se lo deselezioniamo) la quantità di mosto necessaria e restituirà tutti i valori finali, compresi i valori di estratto secco (DRY MALT EXTRACT) o liquido (LIQUID MALT EXTRACT) da utilizzare assieme ai litri di acqua calcolati (o inseriti manualmente) sopra.

REFRACTOMETER/BRIX – Permette di convertire il valore di di Brix letto nel rifrattometro (BRIX WRI) in densità (SG). E’ possibile anche fare la correzione della densità di un mosto in fermentazione, mettendo la spunta sul flag FERMENTED WORT. In questo caso, ovviamente, sarà necessario inserirne anche la OG. Come ultima cosa, permette di calcolare il valore di correzione del nostro rifrattometro (CORRECTION FACTOR) spuntando CALIBRATE REFRACTOMETER. In questo caso sarà sufficiente prendere un campione di mosto o acqua e leggere ed inserire i due valori. Il programma restituirà automaticamente il fattore di correzione giusto e lo inserirà nell’apposito campo.

GRAVITY CORRECTION – Serve quando dobbiamo correggere la densità del nostro mosto (ad esempio quando in pre-boil abbiamo un valore molto inferiore o molto superiore a quello sperato). Se inseriamo la densità attuale (CURRENT GRAVITY), la densità teorica che vogliamo ottenere (WANTED GRAVITY) e i litri di mosto (CURRENT VOLUME), il programma restituirà, in caso di OG inferiore al target, la quantità di estratto da aggiungere o in alternativa i litri di acqua da far bollire. Se invece siamo sopra rispetto al target, semplicemente l’acqua da aggiungere per raggiungerlo. Nel caso si voglia far bollire di più il mosto per più tempo per farlo “restringere” e quindi aumentare la densità, è possibile anche calcolare per quanto tempo, mettendo la spunta su CALCULATE BOIL CORRECTION e inserendo i rimanenti minuti di bollitura (REMAINING BOIL DURATION)

HYDROMETER TEMPERATURE CORRECTION – Semplicemente fa la conversione del valore di densità letta sul densimetro (MEASURED GRAVITY) ad una determinata temperatura (TEMPERATURE) e ci restituisce il valore corretto (SG) calcolato in base alla temperatura di calibrazione dello strumento (CALIBRATION TEMP).

CARBONATION – E’ il tool per il priming e ne troveremo un collegamento anche sulla pagina di creazione della ricetta. Una volta selezionato lo stile (BEER STYLE) il programma restituirà il range di carbonazione entro il quale è consigliato rimanere. Una volta scelto a che valore attenerci (VOLUMES CO2), dovremo inserire quanti litri dobbiamo imbottigliare (BOTTLING VOLUME), la temperatura di picco di fermentazione (PEAK FERMENTATION TEMP) e il programma restituirà la quantità di zucchero (TABLE SUGAR) oppure destrosio (CORN SUGAR) che dovremo utilizzare in carbonazione.
Per comprendere meglio la parte relativa al picco di fermentazione consiglio di leggere la mia guida al priming.

COLOR CONVERTER – E’ un comodo tool di conversione dei colori. Consente di convertire tra loro valori EBC, LOVIBOND ed SRM.

 

INVENTORY

Questa sezione ci permette di gestire sia le materie prime presenti nel database dell’app (aggiungendole, modificandole ed eliminandole a piacimento), che il nostro inventario, permettendoci di tenere sempre sotto controllo le quantità di malti, luppoli e lieviti presenti in dispensa, senza dover andare a controllare.

Funziona sostanzialmente in maniera analoga alle sezioni precedenti, non entrerò nel dettaglio di ogni materia prima, ma per aggiungere oggetti all’inventario è sufficiente selezionarli e modificare la prima voce (INVENTORY) inserendo la quantità che abbiamo in dispensa.

Per aggiungere nuovi oggetti basta premere + ADD in basso a destra e completare la tabella con tutte le caratteristiche.

All’interno di ciascuna sezione è sempre possibile cliccare il pulsante in alto a destra con le 3 scatole messe in pila (INVENTORY ONLY), per poter visualizzare solo le materie prime presenti in magazzino.

In ogni oggetto aggiunto è presente anche una casella NOTES, dove possiamo scrivere ciò che vogliamo. Un’idea interessante è inserire, ad esempio, la data di scadenza del malto, o l’annata di raccolto del luppolo, ecc.

 

RECIPES

Arriviamo finalmente al punto cardine del programma, la creazione della ricetta. Cliccando il + in alto a destra possiamo inserire una nuova ricetta, con la freccia in giù possiamo importarne una (i formati supportati sono il JSON proprietario Brewfather e il BeerXML, formato universale che quasi tutti i programmi di ricette, compreso BeerSmith, adottano già da anni).

Supponiamo che si voglia creare una nuova ricetta, una volta entrati nella nuova finestra la prima cosa da fare è controllare che l’impianto selezionato come preferito nei PROFILES sia caricato correttamente (EQUIPMENT), altrimenti possiamo cambiarlo selezionandolo da quelli già creati con CHANGE o modificarlo con EDIT.

Ora possiamo inserire il nome della nuova birra in NAME, il tipo di tecnica in STYLE (ALL-GRAIN, PARTIAL MASH o EXTRACT) e scegliere lo stile (tra quelli presenti) in STYLE (l’icona del libro aperto SELECT GUIDELINES ci permette di scegliere le linee guida da caricare, come la versione del BJCP e simili).

Ora passiamo ai fermentabili (FERMENTABLES). Cliccando + ADD è possibile scrivere il nome del malto nella casella di ricerca e poi selezionarlo dal menu per inserirlo in ricetta. Una volta trovato il malto bisogna scegliere quanti chili inserirne in ricetta nella casella AMOUNT. Una volta finito l’inserimento dei malti è possibile cliccare su OG per far calcolare automaticamente al programma le quantità di malti in ricetta (mantenendone il rapporto, modificabile con il tasto %) per raggiungere quel determinato valore di densità iniziale.

Io personalmente preferisco sempre lavorare sulle percentuali piuttosto che sui chili, quindi inserisco 1 chilo simbolico di ogni malto che voglio in ricetta, poi clicco % e scelgo le percentuali adatte, poi clicco OG e mi faccio calcolare le quantità a seconda della densità che voglio ottenere. Non ho mai capito il senso di lavorare in chili, dato che è il programma a dover calcolare quanto malto devo inserire, non io.

In MISC possiamo inserire spezie e altre aggiunte, quali ad esempio coriandolo o scaglie di quercia per maturazione o irish moss. La sezione funziona analogamente a quella precedente, una volta cercato o creato ciò che vogliamo aggiungere è sufficiente inserirne la quantità (in questo caso ci è permesso anche scegliere l’unità di misura, tra cui anche “cucchiaino – tsp o “pacco – pkg” ecc, utili in certi casi).

In HOPS ovviamente aggiungiamo i luppoli, in questo caso dovremo sceglierne la forma (PELLET, WHOLE o CRYO), la quantità in grammi o grammi/litro (AMOUNT), il tempo (TIME) ed il tipo di utilizzo (USE). In caso di HOPSTAND è possibile anche selezionare a che temperatura si inserirà e terrà il luppolo.

Fantastica la possibilità di scegliere i grammi/litro e farsi calcolare dal programma il valore corretto e bella ed innovativa anche la funzione CRYO.

In YEAST è chiaramente possibile inserire il lievito, cliccando poi sul simbolo della calcolatrice (CALC) si aprirà la pagina di calcolo per l’eventuale starter (descritta sopra alla sezione TOOLS) dove potremo anche capire se con le quantità di lievito che abbiamo selezionato siamo ad un pitching rate adeguato oppure no.

MASH PROFILE ci consente di scegliere tra uno dei profili creati. Di default verrà caricato quello che abbiamo scelto come preferito, ma è possibile cambiarlo con CHANGE e sceglierlo dalla lista di quelli già esistenti o modificarlo con EDIT.

Anche la sezione FERMENTATION PROFILE funziona esattamente come quella precedente.

Il pulsante FINAL GRAVITY consente di inserire un valore di FG stimata diverso da quello di default che calcola il programma, lo lascerei stare.

In CARBONATION si può scegliere il valore di carbonazione (Volumes CO2) desiderato (in verde il range consigliato per lo stile scelto).

Il pulsante CALC con l’icona della calcolatrice azzurra ci apre una nuova finestra, ricca di contenuti interessanti. Andiamo a vederla nel dettaglio.

Innanzitutto bisogna controllare che i malti (GRAINS) inseriti in ricetta siano stati catalogati nella maniera giusta (ad esempio un Pilsner o Pale Ale va inserito come Base (Pilsner) o Base, un Crystal come Crystal/Caramel ecc).

Poi troviamo i litri di Mash e Sparge (VOLUMES) che sono modificabili.

ATTENZIONE! Questi due valori, se modificati, andranno a modificare solamente i litri di questa tabella di modifica dell’acqua, NON i litri presenti in ricetta, che invece vengono modificati solamente variando i valori del quadro EQUIPMENT, quindi consiglio vivamente di lasciarli stare come stanno per non rischiare di fare danni.

Ora arriviamo al vero e proprio calcolatore dell’acqua.

In SOURCE selezioniamo la nostra acqua di partenza (di base viene selezionata quella che abbiamo inserito come preferita).

In TARGET PROFILE scegliamo invece il profilo al quale vogliamo arrivare.

Interessante la funzione STYLE, dove possiamo selezionare lo stile della birra che stiamo creando e verranno restituiti i range di valore consigliati (in rosso se siamo fuori, in verde se siamo dentro).

Nella sezione sottostante possiamo inserire manualmente i valori dei sali che vogliamo aggiungere, oppure cliccare il pulsante AUTO per far calcolare automaticamente al programma le giuste aggiunte per arrivare al target. Con RESET ovviamente si azzerano le aggiunte.

Sotto troviamo i valori di sali che abbiamo raggiunto con le aggiunte (ovviamente non è sempre possibile raggiungere esattamente il profilo target, quindi è sempre bene controllare e in caso modificare, anche se l’algoritmo di calcolo del programma solitamente effettua già l’aggiunta migliore possibile).

Attivando il pulsante SPARGE abiliteremo le aggiunte anche per l’acqua di sparge.

i due pulsanti successivi, ACID (MASH e SPARGE) servono a far calcolare al programma la quantità di acido lattico da aggiungere alle due fasi per arrivare al pH target desiderato.

Interessantissimo anche il pulsante opzioni (SETTINGS) in alto a destra, che ci permette di abilitare o disabilitare (addirittura scegliendo se solo per mash, anche sparge o automaticamente) i vari sali. Utile ad esempio se non possediamo un tipo di sale oppure se non vogliamo usarlo.

Usciamo ora dalla finestra di gestione dell’acqua, salvando ciò che abbiamo inserito.

nella casella TAGS è possibile inserire dei tag, utili per ritrovare una determinata ricetta tra tante inserite.

in NOTES troviamo un campo in cui possiamo liberamente scrivere note riguardanti la ricetta corrente.

Una volta completata la ricetta, vediamo a cosa servono i tanti tasti in alto a destra.

Il primo con un cestino rosso (DELETE) serve a cancellare la ricetta corrente.

Il secondo (CLONE) a clonarla e crearne in lista un’altra identica.

EXPORT serve per esportare la ricetta (in PDF, BeerXML o in formato JSON di BrewFather).

SHARE ci restituirà un link con il quale potremo condividere la ricetta, su Facebook o sui vari social.

PRINT ci permette di stampare la ricetta in PDF (questa è forse una delle poche cose che ritengo ancora da migliorare del programma, la stampa è davvero bruttina e mi è capitato che malti dal nome molto lungo si sovrapponessero ad alte scritte. Sono sicuro che lo sviluppatore la modificherà a breve, sono tentato di proporgli anche di implementare una funzione di creazione del proprio report personale, come già abbiamo visto per Beersmith).

READ MODE, con l’icona del giornale, serve per avere una schermata della ricetta facilmente leggibile, con tutti i dati principali.

L’ultimo pulsante, quello con la birra verde BREW ci porta alla prossima sezione.

BREW

Ora che abbiamo creato la ricetta… è tempo di brassarla! Cliccando il pulsante BREW (quello con la birra verde in alto a destra che abbiamo appena descritto), verremo trasportati alla sezione apposita, dove troveremo ora la nostra ricetta, clicchiamoci.

La prima sezione è PLANNING, che ci serve prima di iniziare la cotta (ad esempio il giorno prima, in preparazione).

Qua troviamo il nome (NAME) del batch, il numero (NUMBER), il nome del birraio (BREWER), la data della cotta (BREW DATE) e la ricetta caricata (RECIPE).

Sono tutti valori modificabili.

Alla sezione INVENTORY troviamo la lista di materie prime che ci servono per la ricetta. se è materiale che abbiamo inserito in inventario troviamo un quadratino che, se spuntato, automaticamente eliminerà quella quantità dal magazzino, aggiornando i valori residui. Se invece la materia prima non è in inventario, troveremo un punto esclamativo rosso.

In LOG possiamo inserire ciò che succede durante la cotta (o la preparazione di essa), con tanto di data e orario.

Il giorno della cotta possiamo passare alla sezione BREWING, dove troviamo il pulsante CHANGE TO BREWING, che ci consente di passare la ricetta a questo step.

Questa è la schermata che ci serve tenere aperta sul nostro dispositivo durante la cotta, in quanto ci da un riassunto di tutto ciò che è presente in ricetta (BREW SHEET), ci da un timer molto completo (BREW TRACKER) con tutte le varie istruzioni (per chi lo conosce, è un po come il report BREW STEPS di BeerSmith, ma interattivo).

In MEASURED VALUES andremo ad inserire i valori misurati durante la cotta e il programma automaticamente restituirà le STATS ed il LOG.

Una volta finita la cotta è tempo di passare la ricetta alla fase di fermentazione (FERMENTING), dove troviamo READINGS dove apparirà il grafico con le letture di densità e temperatura in caso si associ un TILT o dispositivo compatibile al programma.

FERMENTATION PROFILE è il profilo di fermentazione inserito in ricetta (comunque modificabile).

Così come il lievito ed eventuali aggiunte in fermentazione (ADDITIONS).

In MEASURED VALUES andremo ad inserire i valori misurati e il programma restituirà automaticamente i valori di carbonazione (CARBONATION), le STATS e i LOG.

Una volta che avremo imbottigliato, dovremo spostare la ricetta all’ultima fase, COMPLETED.

Qua troveremo un riassunto di quello che sono i valori misurati (MEASURED VALUES) e delle STATS.

Abbiamo anche la possibilità di dare un voto alla birra (RATING) da 1 a 5 stelle e di inserire note di assaggio (TASTE NOTES), una volta votate tutte le ricette brassate, avremo le stelline del voto al di sotto di ognuna di esse e sarà facile capire quali sono state apprezzate e quali no, facilitandone la ricerca in futuro.

 

CONCLUSIONI

Che dire… abituato a sostenere a spada tratta BeerSmith, dopo aver fatto la conoscenza di questo BrewFather ho iniziato a mettere in discussione le mie convinzioni. Scrivendo la guida ho potuto scoprire le funzioni più nascoste di questo programma e, consultando la sezione COMING SOON presente nel sito, ho potuto apprezzare quanto il ragazzo che sta dietro al progetto stia lavorando duro per portarlo ai massimi livelli.

Per ora sto ancora nel periodo di prova di 30 giorni, ritengo sia giusto testarlo per bene sul campo brassando qualche birra prima di deciderne l’acquisto, ma penso proprio che la mia preferenza si sposterà sempre più da BeerSmith verso questo nuovo ed innovativo progetto.

BeerSmith con la versione 3.0 ha un po “tradito” i veterani sostenitori, uscendo con una nuova versione a pagamento, che poco ha rinnovato rispetto alla precedente e rimanendo con una veste grafica antiquata ed una concezione di programma poco “user-friendly”, con un cloud si ben fatto, ma più difficile da gestire.

Questo BrewFather ha tutte le carte in regola per soppiantarlo (o almeno provarci) e costa anche meno, quindi perchè non provarlo?

Fatemi sapere cosa ne pensate…

P.S.

Assieme ad amici, abbiamo già scritto allo sviluppatore per chiedere se era possibile una collaborazione per la traduzione in italiano dell’app. Ha risposto che è una bella idea, che per ora non è una sua priorità, ma che non lo esclude e ci contatterà in futuro in caso si muova qualcosa, quindi STAY TUNED.