brewmate

Perché usare questo programma e non altri in italiano e più completi? Proprio perché è semplicissimo e gratuito e, nella sua semplicità, permette di studiare ricette velocemente e senza errori. In più ha l’opzione “BIAB”.

 

Per scaricarlo andate QUA

NOTA:

Su Windows 10 (non so sui precedenti) è necessario settare, nelle opzioni dell’eseguibile del programma, la compatibilità con Windows Vista e l’avvio come Amministratore, per evitare errori in salvataggio dei files).

 

Una volta scaricato e installato lanciatelo ed andiamo ad iniziare (per la prima cotta consiglio di basarsi su una ricetta già fatta, studiata e testata da altri, in modo da non avere troppe variabili in gioco e per cercare di avere come risultato una birra bevibile, che oltre ad essere un giusto premio per i nostri sforzi, ci darà la spinta a continuare a birrificare).

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Innanzitutto bisogna selezionare il tipo di birra che andremo a brassare. Per farlo andiamo su “styles” e, dal menu a tendina, scegliamo il giusto stile.

 

Una volta scelto lo stile diamo un nome alla nostra birra e poi immettiamo in “Batch Size” la quantità (in litri) finale di birra che vorremo in fermentatore.

 

Qua mi soffermo… come scegliamo QUANTI LITRI di birra finita può produrre il nostro impianto? Non è semplice calcolarlo se è la prima cotta, ma possiamo farci un’idea di quanti litri bene o male possiamo riuscire ad ottenere. Sappiamo quanti litri contiene la nostra pentola al massimo della capienza, sappiamo che i malti terranno un volume nella pentola, ma allo stesso tempo che perderemo volume durante lo strizzaggio (seppur strizzando molto energicamente una parte di liquido rimane dentro alle trebbie) e in bollitura.

 

Per darvi un’idea delle quantità, io ho una pentola da 25 litri, metto in pentola a inizio mash 19,50 litri e produco circa 13 litri di birra in fermentatore.

 

Consiglio vivamente, se siete alla prima cotta, di non esagerare con la quantità di acqua, perché altrimenti rischieremo di avere il liquido che “traballa” dalla pentola e sarà di difficile gestione.

 

Una volta selezionata la quantità finale andiamo ad immettere i malti della ricetta, selezionandoli dal menu a tendina della sezione “grain bill”.

 

Consiglio, se state progettando una ricetta partendo da zero, di scegliere prima tutti i fermentabili della ricetta, poi di andare ad immettere la percentuale di ogni grano e poi andare a scegliere l’efficienza del proprio impianto alla voce “efficiency” (se siete alla prima cotta è difficile dire quanta sarà l’efficienza. Io solitamente metto 60% per stare sul sicuro),  poi andare a scegliere la OG desiderata (cercando di rimanere in stile), al variare della quale varierà anche il tenore alcoolico (e, come vedremo, anche la IBU, quindi il grado di amaro).

 

Se nella sezione “grain bill” non vi fa scegliere la percentuale, ma vi da la quantità in kg, cliccate sul pulsante “Switch Grain Mode”; stessa cosa se volete fare il contrario.

 

Una volta fatte queste scelte avremo già delineato il tenore alcoolico, il colore e l’impostazione generale della nostra birra. Quello che manca sono i luppoli, fondamentali per aggiungere aroma e amaro alla nostra bevanda.

 

Nella sezione “Hop Bill” scegliamo il primo luppolo e andiamo ad immettere il grado di Alpha Acido che esso contiene (se avete già acquistato i luppoli basta leggerlo sulla busta, altrimenti lasciate il valore che viene in automatico per quel tipo di luppolo, ricordandovi però di andare a modificare la quantità nella ricetta una volta che vi arriva la busta di luppolo, altrimenti la birra non avrà lo stesso grado di amaro o aroma che avevate preventivato in ricetta). Mettiamo poi la quantità in grammi e i minuti di bollitura del luppolo, la forma di quest’ultimo (è un parametro che non influenza la ricetta in se ma serve a noi per capire cosa dobbiamo usare una volta in produzione).

 

Per scegliere QUANTO luppolo mettere possiamo basarci sull’amaro finale che vorremmo nella nostra birra. Più minuti il luppolo resta in bollore e più amaro esso darà alla nostra birra, quindi più luppolo metteremo nelle gittate da 60, 30, 15 e 10 minuti e più il valore di IBU nel programma sarà alto.

 

Una volta inseriti anche i luppoli non ci rimane che immettere, se presenti nella nostra ricetta, eventuali altre spezie o aromi (ad esempio in una blanche non possono mancare buccia d’arancia amara e coriandolo), alla sezione “Misc Bill”.

 

Ora andremo a selezionare il tipo di lievito utilizzato dal menu a tendina sotto la voce “Yeast” ed eventualmente anche la percentuale di attenuazione (AA%).

 

Se volete potete completare la prima pagina del programma immettendo la temperatura di mash, la temperatura di fermentazione e la lunghezza del mash e della bollitura, ma sono tutti parametri che non influenzano la ricetta, sono più che altro utili per ristudiarsi la ricetta o replicarla in futuro.

 

Ora passiamo alla sezione “BREWDAY”.

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Qua troviamo alcune informazioni fondamentali, che ci aiutano a capire più cose sulla nostra ricetta. Quelle utili, oltre alla batch size e alla OG voluta (che già conosciamo visto che le abbiamo scelte nella finestra precedente), sono “Total Water Required”, che indica la quantità totale di acqua che andremo ad immettere in pentola prima di buttarci i grani; “Strike Water Temp”, che ci indica la temperatura a cui dobbiamo portare l’acqua prima di buttarci i grani (veritiero solo se mettiamo la temperatura del primo step di mash alla finestra precedente sotto la voce “mash temp” e sotto la voce “grain temp” la temperatura approssimativa dei grani macinati che andremo ad immettere).

 

Altre utili informazioni sono “Wort Volume Before Boil”, che ci indica approssimativamente la quantità di mosto che avremo in pentola prima della bollitura (quindi dopo lo strizzaggio) e “SG before boil”, che indica il valore di Gravity (misurata con densimetro oppure col rifrattometro in gradi plato, che nel programma non vengono mostrati ma se si stampa la pagina col tasto PRINT vengono stampati).

 

La % di evaporazione oraria è invece un parametro che dovremo andare ad impostare nelle opzioni del programma, calcolandola a seconda dei volumi che avremo dopo la prima cotta, visto che è un valore che cambia da un impianto all’altro (e anche a seconda di quanto è vigorosa la bollitura).

 

Altra casella importantissima è “actual brewhouse efficiency”, che ci permette di misurare l’effettiva efficienza del nostro impianto. A fine cotta infatti è possibile inserire i litri finali di mosto che abbiamo ottenuto e la OG misurata col densimetro nella tabella e, nella casella “actual brewhouse eff %” vedremo l’effettivo valore di efficienza calcolato dal programma.

 

Questo ci servirà per tarare il programma per le prossime cotte.

 

Una volta effettuata la prima cotta con successo (e dopo esserci segnati rigorosamente tutti i valori in litri e gravity in tutti i vari step della ricetta) possiamo andare nelle opzioni del programma e cambiare i valori, inserendo ad esempio la giusta efficienza che abbiamo ottenuto (che sarà poi riproposta automaticamente per le prossime ricette) e, importantissimo, la % di evaporazione oraria (che potrete calcolare guardando quanti litri dovevate ottenere secondo la ricetta e quanti effettivamente ne avete ottenuti).